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Rischio industriale

Il rischio industriale è legato alla presenza sul territorio di stabilimenti industriali, che utilizzano o detengono sostanze pericolose (tossiche, infiammabili o esplosive) per le loro attività produttive, esponendo, quindi, la popolazione e l’ambiente circostante ad un potenziale incidente rilevante.

L’incidente rilevante viene definito dall’articolo 3 del D. Lgs. 334/99 e s.m.i. come “un evento quale un’emissione, un incendio o un’esplosione di grande entità, dovuto a sviluppi incontrollati che si verificano durante l’attività di uno stabilimento industriale e che dia luogo ad un pericolo grave, immediato o differito, per la salute umana o per l’ambiente, all’interno o all’esterno dello stabilimento, e in cui intervengano una o più sostanze pericolose”.

È stato consultato l’Inventario Nazionale degli Stabilimenti suscettibili di a Rischio di Incidente Rilevante tenuto dal Ministero dell’Ambiente ai sensi del D. Lgs. 334/99 e smi, aggiornato semestralmente. All’aggiornamento del dicembre 2013, non risultano stabilimenti industriali suscettibili di causare incidenti rilevanti ai sensi dell’art. 15, comma 4 del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334 e smi per il comune di Pulsano.

In effetti, nel territorio comunale di Taranto sono ubicate due attività a rischio di incidente rilevante, ricadenti nell’art. 8 del D. Lgs. 334/99:

  • ILVA S.p.A. – Stabilimento siderurgico di Taranto (S.S. 106 Jonica).
  • ENI S.p.A. – Divisione Refining & Marketing (S.S. 7 Appia Km. 68).

Per questi due stabilimenti è stato redatto, a cura della Prefettura-UTG di Taranto, un unico Piano di Emergenza Esterno in considerazione della vicinanza dei due impianti e dal quale sono estratte le informazioni riportate di seguito.

Gli effetti di un evento incidentale ricadono sul territorio con una gravità di norma decrescente in relazione alla distanza dal punto di innesco dell’evento in questione. In base alla gravità degli effetti, il territorio esterno allo stabilimento viene suddiviso in tre zone con diversi livelli di rischio (in base alle linee guida del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la Pianificazione di Emergenza Esterna per impianti industriali a Rischio di Incidente Rilevante). La suddivisione nelle tre zone fornisce una utile e veloce indicazione agli interventi di primo soccorso:

  1. Zona di sicuro impatto (corrispondente alla soglia di elevata letalità). L’area, tutta interna agli stabilimenti, è caratterizzata da effetti sanitari comportanti una elevata probabilità di letalità anche per le persone mediamente sane. In questa zona l’intervento di protezione è predisposto nell’ambito del Piano di Emergenza Interno a cura del gestore.
  2. Zona di danno (corrispondente alla zona di lesioni irreversibili) dove, pur essendo ancora possibili effetti letali per individui sani, almeno limitatamente alle zone più prossime, è caratterizzata da possibili danni, anche gravi e irreversibili, per le persone mediamente sane, che non intraprendano le corrette misure di autoprotezione, e da possibili danni anche letali, per le persone maggiormente vulnerabili (neonati, bambini, malati, anziani). In questa zona l’intervento di protezione pianificato consiste nel rifugio al chiuso. Può rendersi necessario l’allontanamento dei presenti, compresi i conducenti dei veicoli transitanti sulla strada interessata, ovvero l’evacuazione di persone presenti in edifici interessati dagli effetti dell’evento incidentale, in forma coordinata ed assistita.
  3. Zona di attenzione. Questa zona è caratterizzata dal possibile verificarsi di danni generalmente non gravi a soggetti particolarmente vulnerabili, o comunque a reazioni fisiologiche che possono determinare situazioni di turbamento tali da richiedere provvedimenti di ordine pubblico, nella valutazione delle Autorità locali. Sulla base dei risultati ottenuti (simulando l’evento incidentale preso a riferimento) sono pianificati gli interventi di protezione civile che prevedono la circoscrizione dell’area coinvolta dal rilascio mediante cancelli nei punti strategici della rete viaria circostante, presidiati dalle Forze dell’Ordine, e predisposizione di vie alternative onde regolarizzare il traffico e impedire l’accesso alle zone coinvolte dall’incidente. Anche in questa zona, l’intervento di protezione pianificato consiste nel rifugio al chiuso. Può rendersi necessario l’allontanamento dei presenti, compresi i conducenti dei veicoli transitanti sulla strada interessata, ovvero l’evacuazione, di persone presenti in edifici interessati dagli effetti dell’evento incidentale in forma coordinata ed assistita.

Le zone di rischio così individuate e potenzialmente interessate dall’evento incidentale sono riportate nella figura seguente:

Piano provinciale di protezione civile. TAV. N. 11 – Scenario aree interessate a RIR – PEE.

Come si può vedere dalla cartografia, le tre “zone di rischio”, delimitate come descritto di seguito, sono molto distanti dal territorio di Pulsano:

  • La zona di attenzione è delimitata, a nord, dalla viabilità di collegamento tra via per Statte e la S.S. 7 (Appia); ad ovest, dall’area compresa tra zona Pino Solitario e zona Bellavista; ad est dalla via per Statte; a sud dalla zona S. Brunone (cimitero) e Rondò Croce.
  • La zona di danno è delimitata, ad ovest dalla zona Pino Solitario; ad est dalla S.S. 7 e a sud dalla Punta Rondinella.
  • La zona di sicuro impatto si trova all’interno dello stabilimento.
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