I temporali sono fenomeni a carattere impulsivo, ovvero in grado di liberare una considerevole quantità di energia in breve tempo e in aree anche molto limitate, che si manifestano tipicamente con attività elettrica (fulminazioni) associata a precipitazioni molto intense, forti raffiche d vento e, talvolta, trombe d’aria.
Tra gli eventi precursori si possono rilevare un generale aumento dell’umidità dell’aria, la generazione di venti freddi e la comparsa di fulmini o solo di tuoni. Durante questi eventi, i problemi maggiori possono derivare dall’incapacità di smaltimento delle acque meteoriche da parte della rete scolante, talvolta impedita dalla presenza di opere (attraversamenti tombinati, discarica materiali, ecc.) che riducono la sezione di deflusso. Talora, anche le fognature manifestano limiti nel dimensionamento, spesso aggravato dall’intasamento delle bocchette di scolo o dall’ostruzione dei collettori sotterranei ad opera di detriti, frammenti vegetali e rifiuti trascinati dalle acque all’interno delle tubazioni.
I nubifragi assumono particolare rilevanza in quanto sono fonte di rischio di danneggiamento sia per le merci (depositate in magazzini, negozi, laboratori, ecc.) e sia per gli impianti tecnologici che, solitamente, vengono collocati nei locali interrati e/o seminterrati dei fabbricati. La pericolosità per le persone è rappresentata dalla rapidità di formazione e deflusso delle piene torrentizie e dalla caduta al suolo di fulmini. I danni, in genere, colpiscono l’agro e le colture; tuttavia molto spesso la notevole quantità di acqua causata dalle intense precipitazioni, si riversa sull’abitato che, per la sua particolare posizione, fa assumere alle acque piovane un andamento di violento scorrimento a valle lungo le vie del centro della Città e della Marina. Nell’occasione, diverse vie del centro abitato sono state interessate dal fenomeno dello scorrimento veloce delle acque che, nel loro attraversamento, trascinano a valle fango e detriti.
Durante la stagione estiva, i rovesci temporaleschi possono essere accompagnati da grandinate, talora di notevole intensità. Tali fenomeni possono essere fonte di grave danneggiamento delle colture, di fabbricati e di veicoli. In genere non sono pericolosi per le persone e per gli animali, tuttavia, dal momento che occasionalmente i singoli elementi di grandine possono raggiungere dimensioni consistenti, è opportuno raccomandare, sempre, la ricerca di ripari per coloro che si venissero a trovare all’aperto durante i temporali di forte intensità.
A seguito di grandinate intense è necessario verificare lo stato delle coperture dei fabbricati, allo scopo di rimuovere eventuali strutture danneggiate ed evitare infiltrazioni d’acqua. Qualora vengano danneggiate strutture contenenti fibre di amianto (eternit) dovranno essere particolarmente curate, previa concertazione con l’ARPA, le procedure di raccolta e smaltimento che, in genere, consistono nella raccolta ed accumulo, da parte di personale protetto in modo adeguato, dei residui su bancali di legno e successivo avvolgimento degli stessi con teli di plastica, allo scopo di evitare la dispersione di fibre nell’aria.
Le mareggiate costituiscono un notevole rischio per un comune che ha circa 7 Km di coste. Tale rischio si presenta soprattutto nei mesi invernali quando condizioni sfavorevoli di bassa pressione producono perturbazioni con venti assai intensi che causano mare molto mosso con onde che possono causare ingenti danni ad abitati costieri, infrastrutture civili e litorali turistici. In particolare, uno scenario di rischio può evolvere, anche in poche ore, dalla calma assoluta al mare molto mosso in dipendenza delle caratteristiche della perturbazione.
Le mareggiate possono causare erosione della linea di costa, interruzione di importanti flussi di comunicazione (litoranea salentina), allagamenti delle zone costiere e danni a imbarcazioni e lidi. Parallelamente agli ingenti danni causati dai singoli eventi, il ripetersi nello stesso anno e in più stagioni di mareggiate violente è causa di progressive erosioni del litorale già sottoposto a rischio di erosione da ruscellamento così come esposto nella sezione dedicata al Rischio idrogeologico.